Nel Microfono Aperto per rispondere alle domande degli ascoltatori è intervenuto Gianfranco Teotino.
“Il calcio è un comparto importante nel mondo del lavoro, a tutti i livelli, un’industria che fattura 5 miliardi di cui 1,5 in tasse allo Stato: l’aria snob che hanno certi politici quando ne parlano non sono accettabili, mi vengono in mente i discorsi del ministro Speranza che ha parlato in maniera superficiale di cose che non sapeva.
La Juventus sta cercando di liberarsi di giocatori che hanno fatto il loro tempo (Khedira) o fallito come Douglas, ma penso abbia scelto due grandi prospetti come Kulusevski e Chiesa. Come giocherà non lo so, nelle prime due gare ho avuto un po’ di perplessità. Che Chiesa possa fare tutta la fascia in molti lo pensano per me un po’ sacrificato. Non credo sia un problema di mercato, più un problema di gioco.
Per me la Juve si accende quando mette Dybala nella posizione giusta per accendersi, a volte vedendo il mercato ho il sospetto che la dirigenza non lo ritenga essenziale.
Il caso Juventus-Napoli è molto complesso. Mi stupisco di chi dice il calcio ha questi privilegi: è potuto ripartire in tutta Europa perché è stato stabilito un insieme di norme di comportamento assieme alle istituzioni che consentono ai giocatori in isolamento fiduciario di allenarsi e giocare, norma applicata ovunque si giochi altrimenti basterebbe un positivo per fermare tutto. Ieri c’è stato un passaggio in più, oltre alla messa in isolamento il Napoli ha chiesto se poteva fare la trasferta, una domanda mai posta da altri club. Si può sospettare lo abbia fatto per avere questa risposta perché già nei giorni precedenti Adl chiedeva il rinvio, resta il fatto che c’è una certificazione che rende impossibile la partenza quindi mi pare complicato che il Napoli perda a tavolino perché delle carte giustificano il suo comportamento.
Se si rischiava un nuov caso Genoa? Da quanto appreso finora la possibilità che avvengano contagi durante una partita con contatti ravvicinati ma non continui sono minimi. La positività dei giocatori del Genoa è avvenuta dopo la partita perché in incubazione, se ieri mattina giocatori del Napoli fossero stati negativi non ci sarebbero stati rischi.
Il Napoli non è andato in bolla dopo il Genoa perché una partita non è considerata ‘contatto stretto’, diverso quando un compagno risulta contagiato perché le occasioni di contatto sono più prolungati. Le Asl campane si sono comportate in modo diverso perché il Napoli ha fatto una richiesta mentre la Salernitana non ha fatto richiesta specifica. Da qui sorge il dubbio che il Napoli non abbia seguito protocollo e chiesto questi documenti per farsi dire che non doveva partire.
Il conflitto Stato-Regioni in materia sanitaria deriva dal nostro ordinamento giuridico”.