Schwazer: “La cosa più importante non è tornare a marciare, ma dimostrare la mia innocenza”

Alex Schwazer è un ex marciatore italiano, campione olimpico della 50 km a Pechino 2008, ha commentato a Radio Sportiva la sentenza negativa del Tas di Losanna sul suo ricorso contro la squalifica per doping. Le sue parole:

COSA HA PENSATO QUANDO HA LETTO LE MOTIVAZIONI – Sinceramente non sono rimasto male né sorpreso, avevo detto fin da subito che questo ricorso sarebbe stato molto difficile. Con lo spostamento delle Olimpiadi al prossimo anno non mi sono più tanto interessato al ricorso presentato. L’importante adesso è che si concluda a mio favore il procedimento penale a Bolzano, poi decideremo come e se procedere anche a livello sportivo.

SE DÀ L’ADDIO ALL’ATLETICA – Da ragazzo non sono mai stato convocato in Nazionale, poi a vent’anni alla prima manifestazione sono andato a medaglia. Questo per dire che se ho un’idea in testa posso avere un sostenitore come cento, non mi faccio abbattere e vado avanti per mia strada. La storia è ancora lunga. Tante volte ho letto che la mia carriera è finita, invece sono ancora qua e sto anche bene fisicamente. È una brutta notizia, ma non mi abbatte.

SULLE OLIMPIADI DI TOKYO NEL 2021 – Per me la cosa più importante non è tornare a marciare, ma dimostrare la mia innocenza. Ho già vinto le Olimpiadi, non devo più dimostrare niente. In questi ultimi mesi mi sono allenato, se c’è la possibilità di rientrare va bene, altrimenti non mi crolla il mondo. Spero e sono convinto in un riscontro positivo a Bolzano, poi tutto il resto lo vedremo.

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