Bruno Longhi è intervenuto al “Microfono Aperto” toccando vari temi: L’Italia? Mancini non si è fatto prendere dalla smania del risultato. In una settimana ha costruito una squadra nuova, inedita, che ha stupito tutti. Ha fatto una politica di piccoli passi per poi accelerare improssivamente. Piatek al Napoli? Ovvio che De Laurentiis metta gli occhi su giocatori che si sono messi in luce. Ma l’idea che possa arrivare un altro polacco metterebbe ancora più in discussione la potenziale leadership di Milik. Chi la spunta nel derby Inter-Milan? La differenza la può fare i dettagli, gli episodi, la palla inattiva, una decisione dell’arbitro o del var. Ma bisogna anche vedere quando accade. L’Inter fa più risultati ma non gioca bene. Il Milan ha meno punti ma da l’impressione di essere sulla buona strada. Schick? E’ un giovane di grande potenzialità ma che a Roma non riesce ad esprimersi. Di Francesco non trova una collocazione stabile per farlo rendere al massimo. Mertens? Dipende se ritroverà quella verve e quello spazio che gli dava Sarri. Inoltre cominciano a serpeggiare queste voci sull’arrivo di un nuovo attaccante. Tonali paragonato a Pirlo? I ragazzi giovani, per trovare un’identità tattica, devono percorrere diversi km. Prandelli? Non capisco come non sia su una panchina importante di Serie A. Il calcio al sud? Sono scomparse realtà come Palermo, Catania e Bari che meriterebbero altri palcoscenici. Razzismo negli stadi? Espressione di massima ignoranza. Incomprensibile nel 2018 parlare ancora di queste cose”.