Non mi piace l’esultanza di Piatek, mi dà una brutta sensazione

Il direttore Michele Plastino è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”.

SUL TORINO: “Sta facendo il campionato che deve fare, per adesso Cairo ha consolidato una squadra che non desta preoccupazioni e che, se capita, potrà fare qualcosa di più, cioè arrivare in Europa”.
SU PIATEK: “Non mi piace la sua esultanza perché non è la mitragliata gioiosa di Batistuta. Usare la pistola in quel modo, anche in maniera un po’ strafottente, a livello culturale, di questi tempi, non mi piace, mi dà una sensazione brutta”.
SU SPALLETTI: “Cerca sempre il nemico, frontalmente se la prende con qualcuno. Adesso è in una situazione delicata, la sensazione che ci sia qualcosa che non vada nella stabilità psicologica della squadra è chiarissima”.
SU ICARDI: “Non si può chiedere a dei giocatori quello che non è nelle loro corde. Anche a Totti si rimproverava di non metterci la faccia, ma non era per superficialità o mancanza di carattere. È raro vedere Icardi in una conferenza stampa, ha un carattere un po’ così, pensa al campo, i suoi affari li cura la moglie. Il problema è se realmente lui sia un capitano”.
SULL’ATALANTA: “Zapata è dimagrito, può fare di più, ma rimane un grandissimo mistero quando a Frosinone non esultò neanche al primo gol: ho come la sensazione che si siano risolte delle cose, perché in quel momento non sembrava felice”.
SULLA JUVENTUS CHE NON SEGNA SU PUNIZIONE: “Se un tifoso juventino si lamenta delle possibilità su calcio di punizione è ingordo, perché prima o poi arriverà un gol. Magari è opportuno che Cristiano Ronaldo ne lasci qualcuno a Dybala o Pjanic, ma una punizione non è un rigore”.
SU CALHANOGLU: “A volte le dinamiche dei rapporti tra giocatore e allenatore sono misteriose. Gattuso difende i suoi a prescindere, lo vedo come allenatore davvero chioccia dei suoi ragazzi e questo mi piace”.
SUGLI EPISODI DI ROMA-MILAN: “Avrei voluto che il calcio di rigore su Suso venisse rivisto al monitor, mentre questa cosa che l’arbitro decide per conto suo, come una volta, nuoce alla credibilità. Non sono comunque sicuro che fosse rigore. L’espulsione di Pellegrini, invece, doveva esserci, anche se avrebbe cambiato poco”.

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