Bruno Longhi, durante il microfono aperto di Sportiva, ha risposto alle domande in diretta degli ascoltatori. Ecco i passaggi salienti:
Su Juve-Inter: “Eriksen? Non lo farei partire titolare in Juve-Inter. I bianconeri hanno lo svantaggio di non avere il pubblico ma sono più riposati, l’Inter ha giocato in Europa. La Juve ha qualcosa in più, ma vedo una gara equilibrata”.
Sulle parole di Agnelli: “Sono rimasto sorpreso. Le credenziali per stare in una grande competizione si costruiscono sul campo, anche Juve e Roma l’hanno fatto. Non si può a priori affossare l’Atalanta, è stata un’uscita imprudente”.
Sulla Serie A: “Siamo di fronte a un campionato anomalo, che non sta producendo le stesse sensazioni precedenti al virus. Sembra che si proceda per inerzia, ma ci sta”.
Su Gazidis: “Avrebbe dovuto rafforzare il brand Milan con il marketing, non lo ha fatto. Le bandiere? Negli ultimi tempi Maldini e Boban stanno funzionando, non vedo perché addentrarsi nel vicolo cieco chiamato Rangnick. Frattura con Boban insanabile ormai. Il fondo Elliott è un’entità che sta dietro, Scaroni è l’uomo responsabile. Il Milan è un po’ nella bufera, stanno cambiando troppe cose. Il nuovo che arriva vuole imporre le proprie idee, come fa Gazidis. Così non si riesce a creare una direzione”.
Su Mbappé vs Ronaldo: “Nello stretto il Fenomeno faceva sparire il pallone, il francese ha maggiore velocità. Ma sicuramente sarà lui il personaggio numero uno del calcio mondiale”.
Sulla Lazio: “Ad oggi sta sfornando numeri clamorosi, esprime un gran gioco e la bravura di Inzaghi e Tare è evidente”.
Sulla Superlega: “Vedere sempre le solite squadre forse provoca anche un po’ di noia. Credo che l’Atalanta di turno come outsider potrebbe invece essere una piacevole sorpresa”.
Su Rangnick: “Non lo vedo adatto a una squadra che vuole tornare grande. Ha portato in alto formazioni medio-piccole e le sue avventure sono finite per dimissioni. Mi ricorda De Boer all’Inter, non una grande idea”.
