Marco Bucciantini è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”.
SUL CAOS DEI CAMPIONATI: “Aver diviso le Leghe significa aver dato voce ai più piccoli. Il problema del calcio è ritrovare credibilità dei propri dirigenti e avere una visione moderna di un sistema che è uno spaccato sociale di questo paese. Auguro a Gravina di averla, le sue parole sulla Nazionale mi sono piaciute: abbiamo bisogno di ricostruire l’Italia. Le sentenze estive hanno umiliato lo stato di diritto e la Lega Pro non sta benissimo: essere in un campionato dopo due squadre non hanno praticamente giocato (Entella e Viterbese, ndr) non è serio. In questo momento le classifiche della Lega Pro fanno ridere, non è un campionato credibile”.
SU BERNARDESCHI: “Oltre ad avere tecnica, qualità e un pensiero magnifico di calcio, Gli è sempre mancato mettere tutto insieme in una partita: quando lo farà, poi, dilatarlo su molte partite. Spesso è arrivato al massimo di tutto, ma non è riuscito a farlo a lungo. Aveva comunque dato luce di quello che poteva essere, per la capacità di essere tecnico, ma anche fisico. La Juventus lo ha completato nella richiesta di essere al massimo sempre”
SUL CAMPIONATO: “Tra Inter e Napoli, la squadra di Ancelotti ha dimostrato dei segnali di gioco migliori, ma molto dipenderà dall’Europa. Il fatto che la Juventus ha preso questo vantaggio renderà più importante la Champions League per le squadre italiane che ci sono. Tra quelle dietro, vedo il Milan molto credibile in campo, che ha ancora margini di miglioramento nel ciniscmo dei gol e non in fase difensiva. Per il settimo posto, Fiorentina, Torino, Sampdoria e Sassuolo. Tra queste, i viola stanno dando dei segnali chiari della loro dimensione”.
SU IMMOBILE: “Immobile l’ho difeso, perché ha fatto, negli ultimi tre campionati, ha segnato 1 gol più Icardi, 10 più di Dzeko e 11 più di Mertens. Dà l’impressione di mancare di un livello mentale e sta a lui guadagnarsi questo posto in nazionale, nella considerazione della stampa e nella mentalità delle persone, perché se lo merita”.