Grifo: “Contento che ricominci la Bundesliga. Serie A? Se arriva un’offerta…”

In vista della ripartenza della Bundesliga in esclusiva ai microfoni di Radio Sportiva è intervenuto Vincenzo Grifo, attaccante del Friburgo e della Nazionale azzurra.

SULL’APPRODO NELL’ITALIA – “Sono molto orgoglioso perché l’ho sempre sognato di riuscire ad entrare nella famiglia azzurra, è sempre stato il mio sogno, ci ho messo tanta disciplina e lavoro per arrivarci. Sono nato in Germania, qui sto bene e sono felice ma ho sempre saputo che se avessi dovuto scegliere dalle nazionali giovanili il mio cuore batte per l’Italia: ringrazio Evani, Di Biagio e Mancini che mi hanno dato questa possibilità. La prima convocazione in Nazionale maggiore? Evani mi chiamò dicendo che stavano seguendo e stavo facendo bene e che ci poteva essere una chiamata, dopo qualche giorno mi ha mandato un messaggio dicendo che Mancini voleva vedermi e che sarebbe arrivata la chiamata. Io speravo si potessero giocare gli Europei, avrò un altro anno per fare ancora più gol e assist perché il ct pensi a me.

SULLA RIPRESA IN GERMANIA – Qui stavamo già meglio, potevamo uscire, fare allenamenti seppur in gruppi in 4 o 5, però era strano perché il riscaldamento dovevi farlo a casa e poi solo dopo arrivare al campo perché non si potevano usare gli spogliatoi. Ora che Merkel ha deciso di ripartire siamo molto d’accordo perché ci manca il pallone, sappiamo che la salute è la cosa più importante ma qui in Germania si poteva già uscire, la vita era già più “normale” rispetto ad Italia, Spagna e Inghilterra: siamo contenti che ricominci la Bundesliga. Mi mancavano i colleghi, eravamo in 4 e mancavano gli altri, il clima dello spogliatoio, ora siamo tornati davvero. Da ieri ci alleniamo tutti assieme, domani facciamo 11 contro undici e abbiamo una settimana per prepararci alla prima, sono curioso di vedere se siamo pronti, abbiamo lavorato molto ma è chiaro che ci sono cose che ci mancano. Da oggi si può tornare ad allenarsi di fatto normalmente. Lavoriamo contenti di ripartire, anche se la salute è la cosa più importante, ho tanti parenti in Italia e sappiamo come è la situazione là, qui si cercherà di fare le cose per bene: c’è grande fiducia, c’è una malattia che può capitare a tutti, dobbiamo fare di tutto per evitare il contagio ma alla fine può sempre succedere, serve la massima attenzione, usiamo la mascherina sempre e noi calciatori dobbiamo essere un esempio anche fuori dal campo.

FUTURO IN A? – Se verrò a giocare in Italia? E’ una cosa che mi chiedono tutti, io sono nato in Germania, qui sto bene a Friburgo sento tanta fiducia, ma mi sento al 100 per cento italiano non si sa mai, se arriverà l’offerta di una grande squadra dovrò riflettere. Se so che Tare è molto attento al mercato tedesco? Vedo che hai letto (ride, ndr)”.

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