Da rugbista a Cavaliere, Mbanda: “Riconoscimento da condividere con tutti i volontari”

Da terza linea di Rugby, delle Zebre e della nazionale a Cavaliere della Repubblica, passando per un’esperienza di volontariato che gli ha cambiato la vita. Fra i riconoscimenti tributati dal presidente della Repubblica c’è quello per Maxime Mbanda che, appena scattato il lockdown, ha fatto il volontario sulle ambulanze per la Croce Gialla di Parma. Ecco quello che ha detto a Radio Sportiva:

“È stato un periodo intenso, sicuramente l’onorificenza che ho ricevuto è motivo di orgoglio e sono tuttora sorpreso. Ci sono tanti volontari che fanno lavoro sporco senza ricevere nessun riconoscimento. Non so se sono degno di riceverlo, ma non posso che condividerlo con tutti coloro che portano avanti queste iniziative. Da inizio marzo ci siamo ritrovati con le mani in mano, senza più partite da preparare, su internet mi sono imbattuto in un articolo che parlava di una collaborazione tra il Comune di Parma e la Croce Gialla.
Ho iniziato con il trasporto di farmaci e cibo, poi sono passato a trasportare i pazienti positivi da un ospedale all’altro. Le prime volte che entravo dentro i reparti di malattie infettive e vedevo tutte quelle persone soffrire era motivo di grande sconforto, i volontari mi hanno aiutato a concentrarmi sull’obiettivo finale che era aiutarli a guarire trasportandoli da un ospedale all’altro. Il rischio c’era, la paura pure. Sono entrato in una squadra di volontari con esperienza e sono stati bravissimi a formarmi per aiutare la nostra comunità. La sensazione, alla fine di ogni servizio, era di essere riuscito a salvare delle persone.
Ho avuto molte soddisfazioni, come riportare a casa persone che avevano superato la malattia e potevano continuare l’isolamento protettivo lì. Ricordo una persona che è rimasta in ospedale per 50 giorni, ricorderò per sempre quella chiacchierata quasi da nonno e nipote. Mi sono pentito di non aver iniziato prima con questo genere di esperienza, ora sto cercando di sensibilizzare le persone a farlo.
Rugby dopo il coronavirus? Prima di tornare in campo dovremo aspettare che ci diano istruzioni ben precise, è uno sport di contatto ed è difficile effettuare il distanziamento. Ora possiamo solo prepararci e farci trovare pronti quando ricomincerà il nostro campionato. Non posso dire come sarà perché è prematuro, ma spero di tornare presto in campo, vorrà dire che sarà passata l’emergenza”.

Ti potrebbe interessare

Menu