Nel Microfono Aperto per rispondere alle domande degli ascoltatori è intervenuto Stefano Cecchi de La Nazione.
“Dovessi giocare 1 euro direi che la Juventus ha vinto lo Scudetto.
L’idea del multiproprietario non ha nulla a che vedere con lo sport, il presidente deve essere il primo tifoso: come fai ad avere la Lazio ma anche la Salernitana? Il Napoli e il Bari? E’ una delle tante anomalie del calcio moderno che è solo business e niente passione.
La Juventus ha abdicato al sarrismo, ed è logico che sia così non freni il talento per uno schema, ti affidi ai campioni. Ma allora perché non hai costruito una rosa per Sarri? Così continuo a preferire l’originale, Allegri, è meglio della copia.
La matematica dice che per lo scudetto non è chiusa ma per me lo era anche prima, pensavo che la differenza delle rose fosse abissale, la Lazio non ha cambi all’altezza, ora con 7 punti di differenza dalla Juve…
Il Franchi è un bello stadio che paga il peso degli anni, ha necessità urgente di restauri che tengano assieme tradizione e modernità, non sono contrario alla demolizione delle curve non credo un turista vada a Firenze per vedere quelle…
Il calo del ritmo fa emergere i gesti tecnici. Ma continuo a pensare che senza pubblico il calcio perda il 50%, non è il circo o un film, la bellezza del calcio è la sofferenza.
L’Ibra di oggi è una bella cotoletta alla milanese, un piatto unico: non è più come prima ma aumenta il livello di tutto il Milan fa emergere il talento di chi ha accanto.
Anche io ho l’ambizione di vedere la Fiorentina che vince 6-0 allo Juventus Stadium, ma è un sogno, per me il calcio è una poesia operaia, è fatica, è l’unica cosa che i poveri hanno rubato ai ricchi, la vittoria più bella e con sofferenza non con furbizia e potere.
Pioli si trova nella stessa condizione di Gattuso lo scorso anno, un finale che merita conferma ma non incarnando l’utopia non verrà confermato salvo poi magari rimpiangerlo”.
