Bardin: “Vendrame era forte, ma la sua emotività lo ha danneggiato”

Per ricordare il compianto Ezio Vendrame, a Radio Sportiva è intervenuto l’ex portiere Adriano Bardin, suo compagno di squadra ai tempi della Lanerossi Vicenza.
“Quando Vendrame arrivò a Vicenza nel 1971, il primo giorno nel pullman tirò fuori la sua chitarra: gli dissi di aspettare, il terzo giorno cominciò a suonare e Puricelli disse, ‘se gioca bene come suona allora siamo a cavallo’. Era forte dal punto di vista tecnico e atletico però era molto emotivo e la sua carriera è stata un po’ danneggiata da questa sua emotività, così come la sua vita privata: il venerdì se sapeva che doveva giocare andava in bagno e non parlava più con nessuno, quindi a volte l’allenatore non lo faceva più giocare. Lui quando aveva il pallone tra i piedi lo sapeva giocare, fino al giovedì era bravissimo poi avvicinandosi alla partita era un altro personaggio. E’ venuto a presentare il suo libro a Vicenza, abbiamo parlato di tutto tranne che di calcio: lui lo vedeva come un guaio perchè ha sofferto molto per il calcio: a Napoli il giovedì giocava partitelle eccezionali, poi però non ha mai giocato. Attualmente Donnarumma e Sirigu sono i migliori ma c’è un passaggio epocale per i portieri, perchè tutti gli allenatori vogliono partire da dietro: parare e calciare non è la stessa cosa, alcuni vanno in difficoltà ed è complicato per la preparazione”

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