Ecco i temi toccati dal nostro Luca Calamai nel Microfono Aperto: “Calo di interesse nel campionato italiano? La Juve vince da 7 anni ma non c’è stato alcun calo di appeal, anzi. Il calcio italiano è in crescita, ha aumentato gli abbonamenti rispetto agli anni passati. Il calcio è sempre più un business e sempre meno uno sport, ma noi non siamo l’NBA, siamo un altro mondo. Eurolega? No, c’è già la Champions. Pensate che se ci fosse 7 volte Juve-Real in un anno avrebbe lo stesso fascino? Andrei molto cauto. La politica che entra nello sport? Non sono d’accordo. Migliorare si, ma indipendenza totale e regole certe: il 31 luglio chiusura di tutte le problematiche di ogni campionato. Ad oggi con il caos in Serie B e C c’è ancora da vedere come finirà tra ricorsi e contro-ricorsi. Di sicuro la B rimarrà a 19 squadre ma mi chiedo chi pagherà le richieste danni, oltre alla ferita inferta a milioni di tifosi. Percorso del Giro d’Italia? Critiche ingiuste. In 3 settimane delle scelte, anche a malincuore, dovevano essere fatte. E’ tecnicamente impossibile creare un percorso che accontenti tutti. L’Italia non è divisa in due ed il Giro è il più grande evento popolare che abbiamo. Tetto al numero di calciatori stranieri? I calciatori italiani costano più degli stranieri. E andrebbero comunque alle squadre più forti. Il mondo del calcio è cambiato, però può dare dei margini di crescita a realtà medio-piccole se queste avranno la capacità di crescere nel loro mondo. Non si può solo chiedere soldi, si deve anche investire e mettere basi solide, come la costruzione dello stadio di proprietà e un buon merchandising. Bologna? E’ un piccolo mistero, il proprietario è uno degli uomini più ricchi del mondo però non vedi mai un investimento che giustifichi la presenza di un simile imprenditore. Sportivamente meriterebbe qualcosa in più, ma ad oggi ha tutto quello che serve per salvarsi. Auguro a Ventura di fare qualche punto. Ha sbagliato con la Nazionale, ma non per questo dev’essere condannato a vita”.