Alberto Cova, ex mezzofondista italiano, è intervenuto in diretta a Sportiva, nel giorno del suo compleanno, per ripercorrere la sua carriera e parlare del momento attuale dell’atletica.
SUI SUOI 60 ANNI: “Bisogna sempre andare avanti, puntiamo ai prossimi 40 anni. Facendo un paragone con i 10mila, siamo al sesto chilometro: i 100 anni sono il traguardo. Sono in una fase ancora interlocutoria, ma in cui si inizia a realizzare la fatica della competizione. I prossimi chilometri saranno determinanti”.
SUI SUOI SUCCESSI: “Non posso non ricordare la medaglia d’oro all’Olimpiade di Los Angeles 1984, perché è la storia dello sport e il risultato massimo che un atleta può raggiungere. Se devo valutare tecnicamente una gara, il capolavoro è stato il Mondiale ad Helsinki nel 1983. In termini mediatici è la gara che prende di più, la più entusiasmante ed emozionante, con la volata negli ultimi 80 metri. Io lì ho fatto un capolavoro tecnico”.
SUL MOMENTO DELL’ATLETICA ITALIANA: “Mancano gli atleti, manca la capacità dei dirigenti di allargare la base, ma il mondo è cambiato tantissimo e ora l’Africa la fa da padrone. Nei 10mila abbiamo Yemaneberhan Crippa che si è già messo in evidenza agli Europei e riesce ad arrivare agli appuntamenti con la condizione fisica e mentale giusta. E’ un ragazzo sul quale puntare”.