“Il regolamento parla chiaro, la parte inferiore della macchina deve rispettare certe misure alla fine della gara. Questa sezione deve proteggere la macchina dalle asperità dell’asfalto e dopo il GP il nostro fondo era di poco sotto la misura prevista dal regolamento, di poco ma abbastanza per essere considerata irregolare dai commissari sportivi. Il regolamento in questi casi non prevede altre sanzioni che non siano la squalifica. Spiego l’accaduto. Il weekend Sprint è molto particolare, con una sola sessione di libere dopo la quale la macchina viene messa in parco chiuso. Austin, inoltre, è una pista piena di saltellamenti, che la rendono molto complicata per piloti e macchine, in passato sono spesso saltate sospensioni o ci sono stati danni al telaio”.
Ioverno prosegue: “Abbiamo alzato la vettura durante le libere e pensavamo di essere a posto, ma evidentemente abbiamo scelto una configurazione troppo al limite. Potevamo alzare la vettura ancora di più, ma avremmo perso prestazione, il compromesso per il quale abbiamo optato alla fine non ci ha premiati. Il vento è stato ancora più intenso rispetto alle previsioni e ha cambiato direzione, questo di sicuro non ci ha aiutato. Avremmo potuto alzare di più la macchina, ma avremmo perso prestazione”.