Dall’addio di Dybala a Dovbyk a Pellegrini sino a Hummels, Paredes e Shomurodov per poi prendere sei-sette talenti da plasmare per il suo gioco, il piano tecnico che aveva in mente il 67enne abbasserebbe di molto il monte ingaggi del club, cosa che non farebbe dispiacere ai Friedkin, ma allo stesso tempo costringerebbe a una sessione di mercato spumeggiante, pure troppo. “Chi arriverà sappia che non potremo fare follie per le prossime due sessioni” aveva aggiunto Ranieri, altra frase che si scontra con questo progetto. E allora il “no, Gasperini non sarà il prossimo allenatore della Roma” potrebbe proprio essere figlio del confronto con l’attuale tecnico dell’Atalanta e la consapevolezza che i due desideri, quello del club e quello dell’allenatore, mal si concilierebbero.
Il quotidiano romano dunque conferma come la pista Gasp sia complicata e rilancia i nomi di Sarri (non entusiasma la piazza, per usare un eufemismo) e Allegri (ha giurato di non avere avuto contatti coi giallorossi) oltre a quello di Stefano Pioli che intriga non poco Ranieri. Il suo passato laziale si lega a una frase che sor Claudio ha pronunciato recentemente “il nome del nuovo tecnico all’inizio potrebbe non essere apprezzato”.