Arrivata a Miami, la Nazionale italiana si prepara al doppio impegno nella tournée americana. Due le amichevoli in programma negli Stati Uniti: stasera contro il Venezuela (ore 22 italiane, 17 locali, al DRV PNK Stadium di Fort Lauderdale) e domenica con l’Ecuador (ore 21 italiane, 16 locali, alla Red Bull Arena a Harrison in New Jersey). E proprio alla vigilia della sfida al Venezuela, dopo aver incontrato Jannick Sinner, il CT Luciano Spalletti ha parlato anche riguardo alle possibili nuove soluzioni: “Voglio vedere calciatori che si emozionano con questa maglia nel giocare delle partite in territori come questo, dove ci sono milioni di italiani che aspettano di poterci abbracciare. Il nuovo modulo? Ormai c’è questa apertura ad andare ad essere giocatori che sanno interpretare più moduli o sistemi di gioco nella stessa partita. Bisogna fare qualcosa di moderno. Prima avevamo poco tempo e ci siamo focalizzati su un solo sistema. Quando abbiamo perso ho dichiarato: ‘Rimaniamo lì dentro, non cambia niente’, perché c’era da mettere a fuoco una cosa. Ora avendo questo spazio delle due amichevoli bisogna andare a fare qualcosa di diverso e qualche prova. Sono cose che dobbiamo saper mettere in pratica. Esprimere più ruoli, comportarsi in più posizioni e in un ruolo nuovo”.
Sull’identikit del centravanti della Nazionale: “Deve stare dentro la squadra e allungare gli avversari, ma anche palleggiare e fare gol. Qui ne abbiamo tre con caratteristiche diverse: siamo curiosi di vederli”. Spalletti ha parlato anche delle possibili scelte verso la convocazioni all’Europeo: “Tutto incide, saremo attenti e presenti negli allenamenti delle squadre e nelle partite. Ci porteremo dietro quello che succederà nelle due amichevoli, abbiamo da vedere qualcuno di nuovo. C’è sempre possibilità di inserirsi. Abbiamo il bisogno di creare qualcosa di nuovo e più forte: facciamo prove e porteremo via i risultati delle prove”.
Il CT ha parlato nuovamente di Jannik Sinner dopo averlo incontrato: “È già un esempio da quando ha cominciato. Da ragazzino normalissimo, in una situazione più difficile di altri, ha scalato posizioni ed è vicino ad essere il top al numero 1. Per essere sul tetto del mondo uno deve essere top in allenamento, nei match e nelle altre ore in cui non fa sport. Lui ha una mentalità corretta, lo confermano le sue scelte cambiando allenatore. Sa cosa gli serve, conosce benissimo la sua personalità e il suo carattere. Sa dove vuole arrivare“. Spalletti ha ricordato anche Joe Barone: “Come gruppo della Nazionale siamo vicini alla famiglia di Barone e di Commisso. Sappiamo che valore perdiamo per il nostro sport, ce l’ha dimostrato. Ha influenzato più il calcio lui in cinque anni rispetto a tante altre persone. Il Viola Park ne è la conferma, è l’esempio di cosa significa fare le cose da grande imprenditore”.