Il passaggio di Lazar Samardzic all’Inter è appeso a un filo. Il serbo, che ha lasciato Milano nella giornata di domenica, è fuori dai piani dell’Udinese: si allenerà a parte e partirà entro la fine del mercato. L’ultimatum nerazzurro, fissato per la giornata di ieri, è scaduto: il padre-agente del classe 2002, svela Il Messaggero Veneto, avrebbe disertato i due appuntamenti programmati per la giornata di lunedì nella sede interista in Viale della Liberazione aumentando il nervosismo della dirigenza meneghina.
A mettere in salita il tutto sono le commissioni richieste dall’entourage del fantasista: il padre Mladen vuole ottenere il 50% di quanto i nerazzurri dovevano fatturare inizialmente alla Pimenta. A ballare sono circa 200-300 mila euro da aggiungere, secondo la famiglia, nell’ingaggio del centrocampista. E adesso nella vicenda, scrive La Gazzetta dello Sport, sarebbe entrato pure un terzo procuratore. O meglio una agenzia: trattasi della TDS Sports di Tolga Dirican con sede a Berlino. Insomma parte degli uomini in campo sono cambiati, non le volontà di Marotta, il quale non indietreggerà: la proposta dell’Inter resta quella presentata giorni fa. E il nuovo ultimatum nerazzurro è fissato per domani: dentro o fuori.
In tutto questo scenario non va affatto dimenticata la posizione dell’Udinese, scesa in campo con Gino Pozzo, proprietario dei bianconeri. Quest’ultimo, a dir poco furente, si sarebbe impegnato a convincere il padre-agente con una serie di lunghi colloqui, andati in scena fino alla tarda serata di ieri. L’obiettivo è convincere lo staff di Samardzic ad accettare le condizioni dell’Inter per favorire anche l’approdo di Fabbian in Friuli.