“Guardo tutte le partite della Juventus, ma spesso non arrivo al novantesimo. Spengo la televisione dalla rabbia. L’ultima volta mi è successo mercoledì, contro il Parma: quando ho visto come Kelly ha marcato Pellegrino in occasione del gol, non ho più resistito”. A esprimere tutta la rabbia per le prestazioni della squadra bianconera è Claudio Gentile che, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, non ha nascosto la delusione per la stagione della squadra di Igor Tudor.
Da vero uomo simbolo della Juventus per diversi anni, Gentile non può accettare un atteggiamento spesso non all’altezza di una delle squadre più titolate d’Europa. E non si tratta semplicemente per la sconfitta patita a Parma dove la formazione piemontese ha faticato a prendere in mano il pallino del gioco. “Da vera Juventus come la intendo io, vedo poco. Probabilmente Yildiz, un bel talento che penso sarebbe piaciuto anche all’Avvocato: ma da solo il turco non può bastare. Il resto mi mette amarezza, come i risultati. Ai miei tempi c’erano grandi personaggi come l’Avvocato Agnelli e Boniperti che fin dal primo giorno ti dicevano: ‘ragazzo, qui sei alla Juventus e certe cose non le puoi fare: è un club diverso’. Avevano ragione. La Juventus è unica per la sua mentalità vincente. Quando giocavo io, arrivare secondi era considerata una mezza tragedia, adesso ci si aggrappa al quarto posto… La Juventus deve almeno lottare per lo scudetto e non essere così lontana dalla vetta”.
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La voce di Gentile è quella di un intero popolo che soffre nel vedere la Juventus faticare a giocarsi la qualificazione alla prossima Champions League. Difficile trovare individuare le colpe per una situazione deludente, tuttavia l’ex difensore è sicuro che, buona parte delle difficoltà, siano legate alle mosse del Managing Director Football Cristiano Giuntoli.
“L’allenatore è sempre il primo a pagare e infatti Thiago Motta è stato esonerato. Sicuramente aveva le sue responsabilità e mi dispiace molto: a Bologna aveva abbinato bel gioco e risultati. Ma la Juventus è un club diverso e bisogna vincere. Me lo hanno insegnato Boniperti e i vecchi dello spogliatoio quando arrivai a Torino 19enne. Con Boniperti, dopo una stagione così, sarebbe stato quasi impossibile guadagnare bene l’anno successivo – ha aggiunto Gentile -. Non lo so come l’avrebbe vissuta Boniperti, semplicemente perché con lui non si sarebbe arrivati a questo punto. Boniperti conosceva la Juventus come pochi e aveva un gran fiuto per i giocatori: raramente sbagliava un acquisto. Visti i risultati attuali, invece, non si può dire lo stesso di Giuntoli: gli errori sono stati parecchi sul mercato. Non mi piace fare nomi, però certe delusioni sono sotto gli occhi di tutti. Vale il discorso fatto per Thiago Motta e il Bologna. Con tutto il rispetto per il Napoli, la Juventus è un club differente. E a Torino devi sempre provare a vincere”.
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A questo punto per cambiare direzione, la Juventus potrebbe affidarsi a un’altra bandiera come Antonio Conte, favorito secondo Gentile a conquistare lo scudetto con il Napoli, ma a puntare anche su un giocatore che sinora ha dato molto alla Nazionale come Sandro Tonali: “Antonio è un vincente e conosce la Juventus come pochi, il suo ritorno sarebbe positivo. È sempre utile e prezioso avere persone che sanno spiegare ai giocatori dove si trovano e che maglia indossano. Tonali sarebbe un bel rinforzo, italiano. E sono convinto che alla Juventus diventerebbe ancora più forte. Ma di acquisti di spessore ne serviranno almeno uno per reparto per tornare a lottare fin da subito per lo scudetto. Una nuova rivoluzione non sarebbe da Juve, però bisognerà alzare il livello della squadra”.