Da un anno all’altro, il Benfica è cambiato meno dell’Inter. Nel motore ha aggiunto Angel Di Maria perdendo Gonçalo Ramos ma l’impianto di base di Schmidt ricalca quello visto l’anno scorso, grande possesso e qualità offensiva da vendere con una difesa alta che però deve coprire tanto spazio alle spalle e, se presa coi giusti tempi, attaccabile in ripartenza e magari con gli inserimenti delle mezzali. Per questo sarà fondamentale riuscire a dare a Calhanoglu il tempo di verticalizzare, liberandolo dalla gabbia in mediana: a quel punto il compito del turco sarà cercare Lautaro-Thuram oppure gli esterni prima di arrivare agli inserimenti da centrocampo. Attenzione a Di Maria, dicevamo, sia per il grande impatto che ha avuto in questa seconda esperienza al Benfica sia perché predilige le zolle del terreno da dove Berardi aveva recentemente punito Sommer: è il lato più sbilanciato delle fasce nerazzurre, limitare l’ex Juve sarà un compito extra per Bastoni-Dimarco.
Troppo importante la coppia formata dall’argentino e dal francese, sia in zona gol che per lo svolgimento dell’azione. Con la pausa nazionali in vista, dove si spera che entrambi (più Thuram, visto che Deschamps nella Francia di solito lo fa partire tra le riserve) potranno tirare – almeno un minimo – il fiato, l’Inter non può non aggrapparsi a loro, non potendo contare su Arnautovic e con Sanchez ancora alla ricerca della migliore condizione.