Radio Sportiva a Giffoni Sport: com’è bello raccontare emozioni…

GIFFONI VALLE PIANA (Salerno) – Se vuoi capire Giffoni, devi venire a vederlo. Me lo avevano sempre detto e adesso l’ho toccato con mano. Non mi meraviglio che persino uno come Francois Truffaut definisse come “necessario” un evento del genere, perché Giffoni è tutta un’altra cosa. Non solo il Giffoni Film Festival giunto alla 54esima edizione ma da quest’anno anche per la prima volta Giffoni Sport, con tanti giovanissimi giurati a stretto contatto coi personaggi dello sport. Un evento che trasmette energia e che abbatte ogni forma di distanza. Già, qui la distanza è davvero un’illusione. La distanza non esiste. Qui i giovani – quelli che forse in altri mondi riceveranno presto tanti “le faremo sapere” dopo i primi colloqui di lavoro – sono i veri protagonisti, sono il vero cuore della kermesse.

E’ stato bello raccontare Giffoni Sport in questi giorni, è stato bello essere ospiti – in rappresentanza di Radio Sportiva – e provare a raccontare per una volta anche il nostro lavoro, il nostro dietro le quinte. In questo mondo di social e di cellulari imperanti, c’è ancora spazio (tra un selfie e l’altro) per qualcosa di diverso, un mondo che sembra impossibile e invece esiste, è vivo. Le occasioni di dibattito, di confronto e di sorriso sono tante. Ci sono tante strette di mano, ci sono tanti contatti ravvicinati e per fortuna non ci sono marziani. E’ quasi magia.

Che bello arrivare a Giffoni e sedersi al tavolo al fianco di Andrea Zorzi, una leggenda della pallavolo azzurra che ti spiazza oltrechè con la sua simpatia anche e soprattutto col suo garbo e la sua intelligenza nel modo di raccontarsi e raccontare lo sport. Che bello poter ascoltare le parole mai banali dell’Uomo della Domenica – ex Sciagurato Egidio – Giorgio Porrà, provando a elevare il mondo, anzi l’arte dello sport. Perché lo sport non è figlio di un Dio minore, è bene mettercelo bene in testa.

Splendido l’incrocio con Valerio Vermiglio, uno che a 48 anni ha vinto tutto nella sua carriera da pallavolista (sfiorando anche l’oro olimpico) ma che non smette ancora di giocare: brillante, simpatico, energico nel confronto coi giovanissimi giurati di Giffoni, un vero fiume in piena anche nel mettersi a nudo e raccontare il dietro le quinte dell’atleta. E poi tanti altri numeri dieci, dall’icona del nuoto Massimiliano Rosolino a un altro azzurro che non vuole smettere di correre e saltare (in lungo) come Andrew Howe.

Tante storie che si incrociano. C’è Massimo Antonelli che una volta vinceva gli scudetti nel basket con Dan Peterson allenatore e oggi guida i ragazzi del Tam Tam, una squadra di italiani originari della Nigeria che a Castel Volturno preferiscono i canestri alla strada. E poi c’è l’incredibile storia del Centro Sportivo Lebowski a Firenze, forse l’unica squadra d’Italia ad essere nei fatti di proprietà dei suoi tifosi.

Se vogliamo ancora parlare un po’ di noi e del mondo radiofonico, che brividi trovarsi al fianco dell’amico e maestro del microfono Riccardo Cucchi. In fondo anche noi di Radio Sportiva siamo un po’ i nipotini di “Tutto il calcio minuto per minuto” e Radio Rai: almeno da 30 anni a questa parte tutto è cambiato nel racconto delle partite (ce lo ha ricordato anche l’ottimo Maurizio Compagnoni, anche lui ospite a Giffoni e in assoluto tra i migliori telecronisti di Sky) ma che emozione tornare a spiegare, raccontare e far vivere il calcio alla radio. Quando bastava solo un boato da San Siro o dall’Olimpico per capire che forse la tua squadra del cuore – o la sua avversaria – aveva appena segnato. Col cuore che batteva a mille, anche se la partita nemmeno la vedevi.

Quel cavallo pazzo di Antonio Montefusco – un amico e vera anima del Giffoni Sport, sangue campano con accento modenese – mi ha messo anche in mezzo in un simpatico gioco: improvvisare una doppia radiocronaca con rimbalzo di linea nientemeno che con Riccardo Cucchi. Naturalmente senza vedere alcuna partita ma inventandoci tutto lì per lì, sul momento. Il gioco ha divertito molto i ragazzi del Giffoni Sport che sono rimasti sbalorditi. La radio è anche leggerezza, sorriso e – in alcuni casi – serve anche un po’ di fantasia.

Giffoni Sport un’esperienza piacevole naturalmente anche per le sue contaminazioni extra sportive: che piacere incontrare il cuore laziale Francesco Panella – ambasciatore della cucina italiana nel mondo – tra mozzarelle e croccanti, e poi c’è anche Stefano Pesce che sostiene il Bologna da Champions o un Gianluca Gazzoli che, per i più giovani, forse è perfino più famoso dei grandi sportivi (i tempi cambiano, nessuno si offenda…).

Splendide poi le serate conviviali tra colleghi e personaggi dello sport. Dal fascino dell’antica ramiera, di giorno sotto un sole cocente, si passa al suggestivo chiostro di San Francesco, il convento, alla sera. E’ il momento della cena e di un po’ di relax, certo, ma anche degli aneddoti, delle chiacchiere e di altri sorrisi tra tanti amici, due su tutti Vera Spadini e Pippo Sapienza. Che piacere trovarli anche loro al tavolo di Giffoni insieme a me, insieme a noi, insieme ai ragazzi. Perché alla fine i veri protagonisti di Giffoni – tra musica e luci, tra proiezioni e incontri con attori e atleti – sono sempre loro: i giovanissimi giurati. Un sentito grazie a Lorenza Lavorgna e Tommaso Busato, giovani collaboratori di Radio Sportiva per una settimana: sono stati preziosissimi davvero. E una menzione speciale per il piccolo Gabriele, che probabilmente avrà davanti a sè un futuro da giornalista sportivo. Chissà.

Senza dimenticare le altre anime del Giffoni Sport: Francesco Ferrara che ha il festival nel dna, Alessia Di Napoli sempre sorridente a risolvere ogni piccolo problema. E poi tanti altri, perdonatemi se non li cito tutti. Perchè Giffoni Film Festival e Giffoni Sport sono un grande lavoro di squadra. Una squadra di cui il sottoscritto e Radio Sportiva sono stati onorati di aver fatto parte in questa prima edizione, che abbiamo deciso di sposare a pacchetto chiuso. Quando ancora si sapeva poco o nulla di ospiti ed eventi. E’ proprio vero: per capire Giffoni, bisogna andarci. Viverlo per raccontarlo. E allora grazie Giffoni, ci rivediamo presto. Per farci cullare dalle note di Sostakovic e da un sogno che può sempre diventare realtà.

di MARCO BISACCHI

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