“Piutost che nient, l’è mei piutost” recita un vecchio detto milanese, facilmente traducibile in “piuttosto che niente, meglio piuttosto”. Contro un’Inter apparsa al risparmio e falcidiata dagli infortuni e dai pensieri di Triplete, il fatto che sia stato il portiere del Milan il migliore in campo la dice lunga. Poterlo raccontare però in questa tormentata stagione è già un pensiero in meno per Sergio Conceiçao e per la dirigenza del Milan che su Maignan potranno continuare a ragionare anche in ottica futura. Prima gli interventi su Correa, Calhanoglu e Frattesi nel primo tempo, poi quelli su Barella subito dopo il vantaggio di Abraham e soprattutto le chiusure di riflesso e fisico su Zalewski e Mkhitaryan nel finale. Maignan è stato sempre attento, concentrato e sul pezzo anche per alzare la voce con compagni e direzione di gara. Non una novità in generale, ma qualcosa di sporadico in stagione, quello sì.