LA CONFERENZA DI CONTE
Manna ha parlato del mercato, poi l’Inter ha perso con la Fiorentina. Lei ha avuto problemi con i ristoranti da 100 euro, se lo costruisce da sè?
“All’epoca la battuta era vera. Quando non puoi, in quel momento, e capita, spendere quello che possono spendere gli altri… Non capisco perché si debba ricamare su questa battuta. E perché devo portarmi dietro questa battuta per essere additato come uno che chiede, chiede, non capisco. La trovo antipatica come domanda per questa citazione. La rifaccia, senza citazione, è del tutto gratuita”.
Sta pensando che con questa squadra può realizzare un capolavoro?
“Lo sto pensando ancora di più dopo 7 mesi, posso rifare quanto fatto in passato, in tutti i club, far crescere il club. Questo è il mio obiettivo, il passato sta lì, è chiaro, ma qualcuno non vuole vedere. Dove sono passato io, il club è cresciuto sotto tutti i punti di vista. A Napoli voglio aiutare il club a crescere. Lo dicono sempre gli All Blacks: “lascia la maglia che hai trovato, lasciala migliore di quando sei arrivato”. Voglio lasciare qualcosa di migliore quel giorno in cui dovrò andare via e mi auguro sia tra tanti anni. Il club deve crescere se vogliamo essere competitivi per il resto dell’anno, il calcio si evolve, quello che si faceva prima va rivisto, pure noi a livello di tattico. Il club deve crescere ma io penso come aiutare il club, più che un giocatore, qual è il problema principale? Noi abbiamo bisogno di infrastrutture, un centro sportivo, non un giocatore in più o meno, di creare casa Napoli, sviluppare appartenenza, un settore giovanile che oggi non c’è. Anziché pensare a 50-60-70 milioni per quel giocatore, io non farò mai polemica da quel punto di vista, ma dirò la mia sulla crescita del club come da quando sono arrivato. Devo aiutare e supportare il direttore sportivo che è giovane, ma bravo, ha bisogno di fare quel percorso. Sono qui per supportare la famiglia De Laurentiis, sono qui perché ho esperienza per dare la mia visione, questo è il mio obiettivo, le altre sono tutte cazzate, che sono incazzato per quello o quell’altro, io non sono arrabbiato ma felice per ciò che sto sviluppando con i ragazzi e qui sono contento perché i ragazzi mi danno l’anima. E l’altro obiettivo è di cercare, con quello che abbiamo, l’eccellenza. Non dobbiamo pensare se avevamo questo o quell’altro. Pensiamo a quello che abbiamo! Non roviniamo quanto costruito con fatica. Qui sembra tutto dovuto, ma non è dovuto niente se si pensa a dove siamo partiti. Io parlo di costruire, mi auguro che sia chiaro! Sono qui per aiutare il club a crescere, con i miei consigli, poi il club lo fa, non lo vuole fare… Non posso intervenire, ma sono qui per costruire qualcosa di solido che duri nel futuro. Non competi solo con i giocatori di 50-60-70, un mercato da 150 milioni, vendendo 75, quello è fumo negli occhi, l’essenza è il lavoro, programmazione. Non mi siedo nel ristorante da 100 euro con 10 euro, mai l’ho fatto e mai lo farò”.