Venezia-Inter 0-1, riscatto nerazzurro dopo la Supercoppa

Nel lunch-match della 20a giornata di Serie A, importante vittoria dell’Inter che passa 1-0 a Venezia e mette pressione al Napoli grazie al sesto successo di fila fuori casa. Al Penzo decide un tap-in vincente di Darmian al 16′ dopo una grande parata di Stankovic su Lautaro. Nella ripresa i nerazzurri non trovano il raddoppio con Frattesi e Lautaro, mentre Sommer è bravo sul colpo di testa di Doumbia e fortunato sul palo di Busio (74′).

LA PARTITA
Con qualche sofferenza di troppo e un pizzico di fortuna (il palo di Busio), l’Inter si rimette subito in marcia dopo la bruciante sconfitta in Supercoppa, si scrolla di dosso l’Atalanta e si mette all’inseguimento del Napoli. Come all’andata i ragazzi di Di Francesco creano più di un grattacapo ai campioni d’Italia, soprattutto nel secondo tempo quando Sommer è sollecitato da Doumbia e poi deve ringraziare la Dea Bendata sul legno veneziano a 15′ dalla fine che avrebbe reso in salita il finale di match. Nella ripresa di fatica e sofferenza, un paio di palloni davvero invitanti sono finiti sui piedi di Frattesi, l’uomo al centro del mercato, che gli ha sprecati entrambi, un po’ per bravura di Stankovic e un po’ per mancanza di convinzione, dovuta probabilmente al malcontento per lo scarso utilizzo. Ottimi segnali di risveglio da Lautaro, a cui è mancato solo il gol, così come per Asllani. Importante anche il ritorno in campo di Pavard, che allunga le alternative in una difesa senza Acerbi e Bisseck. Il Venezia, come all’andata, si merita gli applausi ma resta ancora a mani vuote.

Di Francesco è in piena emergenza in difesa, visto che alle assenze di Svoboda e Schingtienne nel riscaldamento si aggiunge Altare: al suo posto c’è Sagrado braccetto di destra nel 3-5-2. Ellertsson vince il ballottaggio con Carboni come esterno al di sinistra, in attacco la coppia Oristanio-Pohjanpalo. Diverse le defezioni anche per Inzaghi (ultima quella di Mkhitaryan), ma la profondità della rosa è ben diversa. In difesa c’è Darmian braccetto destro, con Pavard recuperato solo per la panchina. La regia è affidata ad Asslani, Carlo Augusto fa rifiatare Dimarco, mentre in attacco confermata la coppia Lautaro-Taremi. I primi due squilli arrivano su calcio di punizione (Nicolussi Caviglia sopra la traversa e Asllani tra le braccia di Stankovic), poi l’Inter comincia a guadagnare campo e mette alle corde il Venezia. Al 16′ splendido lancio di Asllani in verticale per Lautaro che controlla al volo e calcia, Stankovic si supera ma nulla può sul tap-in di Darmian. I padroni di casa fanno fatica a uscire, Taremi sfiora il raddoppio con una bella girata alta di poco, poi la sfortuna si accanisce ancora una volta contro Di Francesco che al 26′ perde Sagrado per un problema muscolare. Dentro Haps e difesa da ridisegnare con il neo-entrato braccetto di sinistra, Idzes a destra e Sverko centrale. I nerazzurro macinano occasioni, ma sono imprecisi con Stankovic chiamato in causa solo dal sinistro di Lautaro e si rifugia in angolo.

Nella ripresa il Venezia ha un altro piglio e gioca con più coraggio e al 50′ Sommer salva in due tempi sul colpo di testa di Doumbia, il primo nello specchio dei lagunari. Lautaro (ribattuta di Idzes) e Taremi (tiro sballatissimo) hanno due chance, ma è Frattesi a divorarsi il raddoppio al 67′ quando, lanciato da Carlos Augusto, si fa respingere l’esterno destro da Stankovic. Nel frattempo Inzaghi aveva anche inserito Thuram per Taremi, poi Pavard, Arnautovic e Dimarco nell’inedito ruolo di mezzala. Al 74′ i padroni di casa hanno la più grande chance per pareggiare, ma Busio prende il palo alla sinistra di Sommer, poi Pohjanpalo è in fuorigioco. Proprio il finlandese in pieno recupero spaventa i tifosi nerazzurri, ma il suo destro dal limite si spegne tra le braccia del portiere svizzero.

Fonte: sportmediaset

Ti potrebbe interessare

Menu