Fiamingo e Paltrinieri fidanzati d’Italia: doppia medaglia… in coppia!

Avete notizie della mia fidanzata? Le ho mandato dieci messaggi e non mi ha risposto. Che fine ha fatto?». Gregorio, stai tranquillo; la tua fidanzata Rossella stava vincendo l’oro.

Sono le due star della spedizione azzurra. I fidanzati d’Italia. Si sono giocati la finale contemporaneamente, lei l’ha pure vinta; poi sono saliti sul podio negli stessi minuti, a nove fermate di metrò di distanza, lei sulla pedana lui in piscina, lei nella spada lui nel nuoto.

Quando Rossella Fiamingo è scesa dalle scale del Grand Palais, sotto le grandi vetrate liberty, per andare a vincere l’oro nella spada a squadre, pareva una diva, tipo Wanda Osiris nei momenti più belli. Gli altri atleti vanno in vacanza con il papà e la mamma, che spesso sono qui nel pubblico in lacrime di disperazione o di gioia; lei va in vacanza con Elodie e Diletta Leotta, e al matrimonio dell’estate a Vulcano – Diletta e Karius, il peggior portiere di tutti i tempi, bellissimo però – è stata la più fotografata, ex aequo con Chiara Ferragni; che però il giorno prima non aveva vinto l’oro nella spada a squadre agli Europei.

Lui, Gregorio Paltrinieri, è prima il suo fidanzato, poi il più grande nuotatore italiano della storia. E si è battuto come sempre nella finale degli 800 metri, anche per non sfigurare davanti a lei: alla quarta Olimpiade una medaglia di bronzo vale se possibile di più.

Il loro amore è nato clandestino alle Olimpiadi di Tokyo, ed è proseguito pubblicamente sui rotocalchi e sui social, dove lei posta foto di lui e lui posta foto di lei, «my queen», la mia regina. Prima la Fiamingo stava con un altro nuotatore, Luca Dotto, che però la faceva soffrire: “Ho scoperto che mi tradiva con una del nuoto sincronizzato”. Greg non oserebbe mai.
A sette anni Rossella ha iniziato a tirare di scherma e a studiare il pianoforte. A 24 si è diplomata al conservatorio Vincenzo Bellini di Catania ed è sul salita sul podio dei Giochi di Rio 2016. Al concerto conclusivo ha suonato Bach, Giuseppe Rota, Aleksandr Skrjabin e due Notturni di Chopin, il suo compositore prediletto. Pubblico in visibilio.

La madre Tella (Terra, in latino), insegnante al conservatorio di Palermo, l’ha rimproverata: poteva fare meglio. Altrettanto severo il suo demiurgo, un siciliano alto un metro e 60, Giovanni Sperlinga da Sant’Agata li Battiati, carisma da filosofo: una via di mezzo tra Manlio Sgalambro e il maestro di Karate Kid. Fondatore della società Eurota, come il fiume dove si tempravano i giovani spartani, e del club As Methodos, nome greco: “Il Metodo non prende in considerazione la Tuke, la sorte, la fortuna. Tutto in pedana si può e si deve prevedere” è la massima con cui è cresciuta la Fiamingo. Il Metodo è armonia tra i gesti e gli equilibri; per esempio Rossella si allena spesso bendata: “Mi aiuta a trovare la concentrazione interiore e la percezione dell’avversaria. A occhi aperti l’avversaria la vedi. A occhi chiusi la senti: con l’udito che avverte i passi sulla pedana, con il contatto del ferro della lama, pure con l’olfatto”.

Ora la Fiamingo ha lasciato Catania, vive all’Eur con Gregorio, ma resta valido quel che diceva il maestro: “Rossella percepisce la duellante, para l’attacco e la punisce”. E non c’è niente da ridere: il controllo di sé, la forza morale, il potere sull’anima dell’avversaria Rossella l’ha dimostrato in semifinale, rifilando quattro stoccate di fila alla temuta cinese Tang. In finale, però, qualcosa si è inceppato. Tre stoccate subite di fila, e il cambio in corsa con Mara Navarria, che è un’ex campionessa del mondo (non dobbiamo mai dimenticarci che nella scherma la superpotenza siamo noi: quello è il nostro cinquantesimo oro olimpico). Poco importa: sul podio Rossella non è mai apparsa così felice.

Di Gregorio detto Greg non si può non ascoltare il racconto del bagno iniziatico: “Avrò avuto dodici anni. Ma forse erano solo dieci. Eravamo in vacanza tutti insieme alle Eolie, mio padre Luca e mia madre Lorena, su un catamarano in rada davanti a Lipari. Ogni mattina mi svegliavo prima dell’alba, mi tuffavo nelle acque scure, arrivavo fino a Vulcano, e tornavo quando i miei genitori avevano appena fatto colazione. Mia mamma, che non ha mai fatto un bagno in vita sua, era terrorizzata. Per fortuna papà la metteva tranquilla: “Greg sa nuotare”, le diceva, “cosa vuoi che gli succeda…”». Il padre, ex nuotatore, gestisce la piscina di Novellara. Il rapporto tra Gregorio e Luca Paltrinieri somiglia a quello tra Valentino e Graziano Rossi: non si sa chi sia il più matto, il figlio o il padre. “Con papà facevamo le gare – racconta Gregorio -. Lui non mi lasciava mai vincere. Allora mi arrabbiavo. Poi ho capito che è stato meglio così. Non dimenticherò mai l’emozione, la prima volta che me lo sono lasciato dietro”.

E’ un maratoneta del nuoto. Gli 800 metri per lui sono una volata: “Scusatemi se non ho vinto, ma non sono più veloce come quando avevo vent’anni” ha sorriso (ne ha ventinove). Adesso gli toccherà la dieci chilometri nella Senna, topi e batteri permettendo. A Rio, dove vinse l’oro nei 1500, era con la fidanzata della giovinezza, Lorena, di cui si sono perse le tracce. Mentre nuota, canta: “Penso a un brano musicale e lo ripeto nella mia testa. Pop, rock. I cantautori italiani? Non è che li conosca tanto”. La più allegra delle vittorie gli costa una fatica terribile. Nel frattempo, mentre lui nuotava dodici chilometri al giorno in allenamento, Rossella si è laureata in scienze dell’alimentazione, ha imparato la danza del ventre – “sono bravina ma non abbastanza in carne” – e ha fatto amicizia con Elodie: “Siamo quasi coetanee, sembriamo aggressive ma siamo timide, ci piace uscire insieme. E poi Gregorio non è geloso”. Possessivo si però: “Non vedo l’ora di incontrarla al villaggio” ha detto per ultima cosa notte.

Fonte: corriere.it

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