di Filippo Baffa
Sono tanti i protagonisti della promozione in serie A del Genoa. Dopo un inizio difficile Stefano Sabelli è diventato una delle colonne del Grifone tornato in serie A dopo un solo anno di purgatorio tra i cadetti.
Era dal 2019 che una squadra appena retrocessa non ritrovava subito la promozione in serie A: quanto è stato difficile? “Sicuramente è stato difficile. E’ vero che ti chiami Genoa ma quando scendi in campo in un campionato come la B i valori si azzerano. Tutte le squadre che ci hanno affrontato hanno messo quel qualcosa in più. E’ stato difficile e ancora più bello”.
Stai diventando uno specialista di risalite: che differenze rispetto alle precedenti promozioni in A? “E’ la mia terza volta dopo quelle di Brescia ed Empoli. Ogni campionato è diverso. Quest’anno c’erano tante squadre blasonate, che erano partite per vincere – dice Sabelli a Radio Sportiva – Alcune stanno affrontando un campionato più difficile e si devono salvare, penso allo stesso Brescia o al Benevento che erano partite con altre ambizioni. Quest’anno era un campionato di A2”.
Quanto incide la pressione di una piazza come quella di Genova? “Le pressioni si raddoppiano, certo. Però la spinta del pubblico è qualcosa che quando scendi in campo si fa sentire e ti dà una mano, lo abbiamo visto anche sabato scorso. Però quando devi vincere per forza è normale sentire la pressione”.
Certo l’inizio non è stato facile… “Non siamo partiti troppo male. Nel mese di novembre abbiamo perso qualche punto per strada. Poi c’è stato il cambio di allenatore. Da quando è arrivato mister Gilardino diciamo che abbiamo mostrato tutto il nostro valore. Non c’è stata partita quasi con nessuno. Un girone di ritorno incredibile, un solo gol subito in casa. Ogni partita che abbiamo giocato abbiamo meritato di vincerla. Un risultato strameritato”.
Che impatto ha avuto Gilardino nel far svoltare la stagione del Genoa? “Sicuramente lui è stato perfetto. Un conto è allenare i ragazzi della Primavera con obiettivi differenti. E’ stato perfetto, ci ha dato la svolta – dice Sabelli a Radio Sportiva – E’ davanti agli occhi di tutti quello che lui ha fatto insieme a noi. Dobbiamo ringraziarlo. Nonostante il suo status di ex grande calciatore, visto che ha vinto il Mondiale e ha giocato in squadre importanti, ha dimostrato con noi una incredibile umiltà. Spero per lui e per noi che possa fare bene anche l’anno prossimo”.
E adesso? La società sembra molto ambiziosa... “Siamo il Genoa ma saremo sempre una squadra neopromossa. Giusto darsi gli obiettivi, magari in corso di campionato vedremo a che punto sarà la squadra. Obiettivo principale in partenza quello di mantenere la categoria”.
Prima citavamo le altre tue esperienze, in quella di Brescia sei stato compagno di un giovanissimo Tonali che ora è arrivato ad altissimi livelli e sarà impegnato nel derby di Champions col Milan. “Già quando giocava con me si vedeva che Sandro poteva arrivare a questi livelli – dice Sabelli a Radio Sportiva – Come atteggiamento e come modo di stare in campo da giovanisismo sembrava già avere 30 anni. Son contento per lui, per le sue qualità. Mi ricordo che nell’anno precedente allo scudetto era stato criticato. Ma faccio i complimenti a lui e anche al Milan che ha saputo aspettarlo”.
A proposito di tuoi ex compagni, Matteo Politano, con cui hai condiviso le giovanili della Roma, oggi è campione d’Italia col Napoli. “Sono un suo grande amico, ci conosciamo da 15 anni. Abbiamo fatto tutta la trafila del vivaio alla Roma. Era stato il primo del nostro gruppo a raggiungere determinati obiettivi. L’ho sentito pochi giorni fa per questo scudetto, un traguardo storico che si ricorderà tutta la vita. Son contento per lui anche perché non è cambiato in questi anni nonostante i risultati raggiunti”.
Roma che sfiderà il Bayer Leverkusen in Europa League, come la vedi? “Roma come Genova non è una piazza facile, c’è tanta passione. Non ti aspetta. C’è tanta voglia di vincere. L’obiettivo primario è la coppa, anche se i giallorossi sono in lotta per il quarto posto. Spero in una finale italiana. Farò il tifo per loro, sarò contento per loro”.
Chiudiamo con il futuro: il tuo è col Genoa in serie A? “Io vorrei rimanere, lo dico tranquillamente. La mia esperienza qui al Genoa non era iniziata benissimo. Quest’anno poi ho avuto un infortunio, poi ho trovato spazio e ho chiuso bene il campionato. Vorrei avere una possibilità in questa serie A ma questo non dipende solo da me”.