Pelè, i numeri della leggenda: tre Mondiali vinti e oltre 1000 gol

Statistiche Fifa alla mano, Edson Arantes do Nascimento, semplicemente Pelé, morto il 29 dicembre a 82 anni, ha realizzato 1.281 gol in carriera in 1.363 partite, mentre le reti in gare ufficiali sono 757 in 816 incontri con una media pari a 0,93 gol a partita. Dunque oltre 500 sono stati siglati in amichevoli con il Santos e i New York Cosmos. Numeri comunque impressionanti per O Rei, semplicemente il Re del calcio.
L’exploit di Pelé avvenne nel Mondiale 1958 in Svezia. Non ancora maggiorenne, O Rei realizzò il primo gol iridato nei quarti di finale, decidendo la sfida contro il Galles per 1-0. A 17 anni e 239 giorni fu il più giovane realizzatore in una rassegna continentale. Non contento, siglò una tripletta nel 5-2 alla Francia in semifinale e trascinò la Seleçao, nella finalissima contro i padroni di casa svedesi vinta con lo stesso punteggio, alla conquista del primo Mondiale con un’indimenticabile doppietta. In particolare, la rete del 3-1 fu un’autentica perla: assist dalla sinistra di Nilton Santos per Pelé che, dopo lo stop di petto e il pallonetto a un difensore avversario, superò di collo esterno destro il portiere Svensson. La Fifa collocò questa prodezza al terzo posto nella classifica dei gol più belli di sempre al Mondiale (dietro a Maradona in Argentina-Inghilterra dell’86 e Owen in Inghilterra-Argentina del ’98), mentre nel 2020, dopo un sondaggio di O Globo, è stato scelto come il miglior gol di tutta la storia della nazionale brasiliana. A tempo scaduto arrivò il pokerissimo con una precisa palombella di testa all’angolino su assist di Zagallo.
Il Brasile bissò il successo iridato quattro anni dopo in Cile ma Pelè, dopo un gran gol all’esordio contro il Messico segnato superando quattro avversari, non poté lasciare ulteriormente il segno a causa di un infortunio nel secondo match contro la Cecoslovacchia che gli fece saltare tutto il resto della competizione. Si rifece ampiamente al Mondiale 1970 in Messico: rimasto a digiuno sia nei quarti che in semifinale rispettivamente contro Perù e Uruguay, aprì invece le marcature nella finalissima contro l’Italia del 21 giugno con un’altra rete che rimarrà per sempre negli almanacchi grazie all’imperiosa elevazione di testa vincente su cross di Rivelino: i malcapitati Burgnich e Albertosi non poterono far altro che inchinarsi alla Perla Nera. In tempi recenti il gol di testa di Cristiano Ronaldo in Sampdoria-Juventus del 2019 ha ricordato la stessa elevazione di Pelé allo stadio Azteca di Città del Messico.
Nella sua ventennale esperienza al Santos, condita da 643 gol, Pelé trascinò il club paulista alla vittoria di due Libertadores e due Coppe Intercontinentali (c’era ancora la finale andata e ritorno contro la vincitrice dell’allora Coppa dei Campioni europea), entrambe nel biennio 1962-63. O Rei, manco a dirlo, fu grande protagonista. Nel 1962 segnò una doppietta sia nella sconfitta per 4-2 a San Siro contro il Milan che nel successo al ritorno, sempre per 4-2, in terra brasiliana (il Santos vinse poi lo spareggio per 1-0 grazie a Gaspar). L’anno successivo, contro il Benfica, la leggenda verdeoro siglò una doppietta nel 3-2 all’andata e addirittura una tripletta nel 5-2 del Santos in casa dei lusitani.
Considerando anche le amichevoli, Pelé ha dunque abbattuto la soglia delle mille reti in carriera. Curiosità vuole che il gol numero 1.000, il cosiddetta O Milésimo, sia arrivato il 19 novembre 1969 allo stadio Maracanà contro il Vasco da Gama su calcio di rigore. Niente da fare per il portiere avversario Edgargo Andrada che riuscì soltanto a sfiorare il pallone.
Ma chi se non lo stesso Pelé poteva decretare il suo gol più bello tra i 1.281 realizzati? Nonostante l’importanza di quelli messi a segno nei quattro Mondiali disputati dal ’58 al ’70, O Rei scelse una rete siglata nel 1959 con la maglia rigorosamente del Santos nel campionato paulista contro il Clube Atletico Juventus: mise a referto addirittura tre sombreri, il terzo al portiere avversario, prima di depositare di testa il pallone in rete.
Ma chi se non lo stesso Pelé poteva decretare il suo gol più bello tra i 1.281 realizzati? Nonostante l’importanza di quelli messi a segno nei quattro Mondiali disputati dal ’58 al ’70, O Rei scelse una rete siglata nel 1959 con la maglia rigorosamente del Santos nel campionato paulista contro il Clube Atletico Juventus: mise a referto addirittura tre sombreri, il terzo al portiere avversario, prima di depositare di testa il pallone in rete.

Fonte: corriere.it

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