Plusvalenze Juve: i magistrati parlano di “calcio malato”

Bisogna uscire dalla tempesta, dice parlando del campo Massimiliano Allegri, evocando però quel dramma shakespeariano che potrebbe abbattersi sul calcio italiano, mica solo sulla Juventus: dalle carte dell’inchiesta sulle presunte plusvalenze del club bianconero emergerebbe infatti — secondo i magistrati — un «sistema malato» che non coinvolgerebbe solo la società di Andrea Agnelli. Al di là degli eventuali profili penali, ci sarebbero gli elementi per la configurazione di illeciti sportivi, di interesse della Procura della Figc. Quando l’inchiesta sarà chiusa — e i tempi si annunciano brevi — i pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e l’aggiunto Marco Gianoglio manderanno gli atti alla giustizia sportiva. Sarebbero soprattutto le intercettazioni tra luglio e ottobre — a oggi coperte da segreto — a svelare un intreccio d’interessi che a qualche investigatore sembra poter rievocare tempi cupi per il pallone. Morale: potrebbe essere l’alba di un nuovo scandalo. Non solo finanziario.  L’inchiesta intanto prosegue, rafforzando una delle accuse mosse ai vertici del club, quella di fatturazioni per operazioni inesistenti: sospetti e indizi su flussi di denaro in uscita e in entrata che sembrano non trovare esatta corrispondenza nei documenti contabili. In sostanza, il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Torino sta verificando, e incrociando, le cifre delle fatture e quelle dei valori indicati per le operazioni. Un lavoro al quale si dedicherà pure il consulente delle Procura, il commercialista Enrico Stasi.

Fonte: corriere.it

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