Per parlare della prima minicrisi dell’Olimpia Milano, a Radio Sportiva è intervenuto Roberto Premier, ex grande bandiera delle Scarpette Rosse.
“C’è solo bisogno di tempo, non si può pretendere che Messina arrivi e cambi tutto: non ha la bacchetta magica, sono cambiati tantissimi giocatori e purtroppo la pallacanestro è un gioco di squadra, quindi se ci sono solo i singoli non si va da nessuna parte. Nelle partite perse Milano ha fatto circa 70 punti, la difesa conta ma se non fai canestro è difficile vincere e l’attacco è solo questione di meccanismi e sincronia di squadra: bisogna dare tempo al coach, tutti vogliono vincere subito ma le squadre che hanno vinto e che stanno vincendo sono tutte squadre collaudate. La riprova c’è stata ai mondiali: negli Stati Uniti i giocatori si sono conosciuti un mese prima e i risultati si sono vinti. Le assenze contano, il processo sarà un pochino più lungo ma l’arrivo di Scola potrebbe essere utile: mi sembra un giocatore che possa fare anche da collante al gruppo, come ha fatto con l’Argentina ai mondiali. La nazionale? Il problema è che i giocatori da nazionale non giocano i minuti importanti o le palle importanti in campionato: quando si ritrovano ad avere le responsabilità che non hanno mai avuto, si trovano in difficoltà”
