Carlo Nesti ha risposto alle domande degli ascoltatori di Sportiva durante il “Microfono Aperto”.
SULLE DIFFERENZE TRA IL 1° ED IL 2° TEMPO DELL’INTER: “Dal Festival di Sanremo siamo passati al Festival del calcio e del gol. Nel 1° tempo è stata evidenziata la strategia del Milan, nel 2° il carattere ed il cuore dell’Inter. Nella ripresa è venuta fuori la convinzione dei nerazzurri. Pioli nel 1° tempo ha compiuto un capolavoro tattico mettendo l’Inter molto in difficoltà tra le linee”.
SUL MILAN: “La classifica dice che ci sono ben 22 punti di differenza con l’Inter. Vero che certi divari vengono attenuati nei derby, ma è un dato che non si può ignorare. I rossoneri sono calati fisicamente ma soprattutto psicologicamente dopo il 2-2. Il pugile si è rialzato ma non è stato più lo stesso, il Milan non è riuscito a reagire. La squadra aveva speso moltissimo nel primo tempo, Pioli ha tardato un po’ i cambi”.
SUL TORINO: “Il rischio retrocessione poteva essere una provocazione fino a qualche settimana fa, oggi è un interrogativo intelligente. I granata devono guardarsi le spalle, sono fortemente preoccupato per la condizione della squadra. Mi domando dove sarebbe il Torino senza Sirigu, neanche con il cambio di allenatore ha fatto reagire la squadra”.
SULL’INTER: “A tratti è stata costretta a difendersi e a soffrire. A Lukaku mancava Lautaro e con Padelli in porta all’Inter è mancato Handanovic”.
SULLA JUVENTUS E SARRI: “Allegri è stato tartassato per anni dalla larga maggioranza della tifoseria bianconera. Sarri e la squadra sono sotto accusa perché fanno effetto le ultime sconfitte, la Juventus si trova a metà del guado, in una situazione molto delicata: non è più la squadra di Allegri, è quella di Sarri ma che sboccia solo a sprazzi”.
SUL RIGORE NON DATO AL PARMA: “Sicuramente c’era. Nella valutazione globale del campionato, questo episodio non deve togliere niente al cammino della Lazio, ma neanche ai meriti del Parma”.
SU BROZOVIC: “Nel primo tempo ha sofferto tantissimo per la marcatura di Çalhanoğlu. Nella ripresa, oltre a segnare un gol eccezionale, è stato uno dei giocatori simbolo della resurrezione dell’Inter”.
SU SARRI: “E’ sul banco degli imputati, il tempo che gli era stato concesso dalla tifoseria della Juventus è scaduto. Deve compiere un’autentica rivoluzione mentale nella testa di giocatori che erano abituati in tutt’altro modo. La difesa non è più quella degli anni scorsi e la squadra va in difficoltà quando non riesce a controllare il pressing alto”.
ANCORA SUL MILAN: “Alla fine del girone d’andata l’attacco rossonero era il quartultimo del campionato. E’ stato acquistato Ibrahimovic per questo e lo svedese ci è riuscito. Nel primo tempo è calato e insieme a lui il resto della squadra”.
