Andrea Lucchetta, leggenda della pallavolo italiana, ha parlato a Radio Sportiva: “Stop delle partite? La vivo con un senso di grande responsabilità, il presidente FIPAV Cattaneo ha dovuto anticipare anche le decisioni delle federazioni internazionali e agire a livello piramidale su tutta la pallavolo italiana. Basti vedere cos’è successo con la partita dell’Atalanta, se si fosse deciso di giocare senza pubblico forse i problemi successivi sarebbero stati inferiori. La ripartenza del volley può partire dal beach, poi alla priorità del rispetto delle norme chieste dalle istituzioni. L’aspetto sportivo passa anche attraverso un modello di etica da rispettare, se sono un campione devo assumermi delle responsabilità. Il calcio rappresenta una percentuale di pil molto importante, ha dietro un’industria, però abituiamoci a scendere dal piedistallo e a preservare il territorio. La scelta è difficile, ma in questo momento vanno prese decisioni difficili. Perché il calcio non ha attivato soluzioni alternative come un play-off tra giugno e luglio e prova a imporre le sue scelte? Se ci sono nuovi contagi cosa succede, si torna indietro? Il problema non è riprendere il campionato di A1 di volley, ma avere le risorse per poter sanificare continuamente strutture e strumenti. Molte società hanno i palazzetti pieni e quindi entrate economiche sicure, si troveranno in grandissima difficoltà”.
