Agresti: “Batistuta? Nel calcio di oggi andrebbe in tripla cifra”

Così Stefano Agresti nel ‘Microfono Aperto’:
Serie A? I veri valori sono stati espressi nella prima parte del campionato. Il Milan deve pensarci bene prima di pensare che questa squadra sia pronta per lottare per i vertici della classifica.

Dybala? Il premio come miglior giocatore di Serie A ci sta, anche se secondo me è stato Luis Alberto.

In Italia lanciare un giocatore giovane viene visto come un rischio. Mancini invece una tracciato la strada con la sua Nazionale che i nostri dirigenti dovrebbero seguire.

Roma? Cambio di società provvidenziale perché affrontare il mercato in fase di smobilitazione sarebbe stato pericoloso. Sono come sarà Friedkin, ma i 9 anni di Pallotta verranno ricordati per il progressivo calo di competitività.

Pensare che il calcio sia oggi solo un gioco non è una visione corretta. E’ una delle principali aziende del nostro paese e ci sono imprenditori che rischiano molti soldi.

Playoff Serie B? Non vedo motivo per una sudditanza psicologica. Le 4 squadre in semifinale hanno tutte lo stesso peso politico e non vedo una squadra che tra tutte abbia la forza di condizionare gli arbitri.

Batistuta? Forse oggi andrebbe in tripla cifra. Il calcio moderno, con tutti i paletti che sono stati messi, penalizza molto i difensori. Ormai si concede una quantità di rigori inaccettabili, che sono il doppio della Premier.

L’Inter è un club che programma il suo futuro e fa scelte di un certo equilibrio economico per valorizzare il suo prodotto, cercare di conservare una competitività ed avere un utile. Conte? Passato alla difesa a 3 non ha più cambiato, è diventato il suo dogma. E’ troppo rigido nell’applicazione dei suoi schemi e di questo ne sta facendo le spese Eriksen. Il suo sfogo? Inaccettabile e irrispettoso nei confronti della società. E’ stato lui stesso a dire che il secondo è il primo dei perdenti. De Vrij? Fortissimo, uno dei migliori difensori del Campionato e d’Europa. Forse va un po’ più in difficoltà con la difesa a 4.

Balotelli? Quello che ha fatto a 17 anni l’ho visto fare a pochissimi calciatori. Aveva numeri pazzeschi ma ha sprecato il suo talento. Difficile pensare che ci possa essere per lui una nuova opportunità in un club di prima fascia.

Zaniolo? Con Pallotta la Roma correva il rischio di cederlo, con l’arrivo di Friedkin difficilmente verrà ceduto. Ora vedremo quali saranno gli investimenti e gli obiettivi della nuova proprietà.

Chiesa? E’ stato un obiettivo del Napoli ma in questo momento non credo sia un’operazione facile, perché la valutazione del calciatore è ancora molto alta e il Napoli ha puntato molto su Osimhen.

Paratici? Ha fatto scelte tecniche sbagliate, soprattutto a centrocampo, ed ha costruito un organico che non ha contemplato esterni difensivi di un certo spessore. Sono errori che la Juve in qualche modo paga.

Ti potrebbe interessare

Menu