Pennetta: “Il vero Fognini l’anno prossimo. Tennis femminile da ricostruire”

In “Campioni, una razza a parte” a 5 anni dalla finale tutta italiana dello Us Open di tennis contro Roberta Vinci è intervenuta Flavia Pennetta.
“Ricordo l’ultimo punto giocato a New York, quella sensazione di pace e tranquillità. Una soddisfazione incredibile, pura, mi sono davvero messa l’anima in pace. Con Roberta ci sentiamo spesso, siamo sempre in contatto e ricordiamo quel momento particolare perché siamo cresciute insieme: ci siamo conosciute a 8 anni, siamo state compagne di camera 3 anni al centro federale e poi ritrovarsi lì… oggi quando ci ripensiamo diciamo ‘mamma mia, come abbiamo fatto?’. Alla fine c’è stato quell’abbraccio sentito che ci è venuto spontaneo, abbiamo anche una foto di un paio d’ora prima della finale in cui abbiamo preso un caffè insieme per dire del rapporto che c’è. Ti ritrovi ad aver percorso insieme tutta la vita e poi ritrovarsi in quel campo, davanti a tutta quella gente, dall’altra parte del mondo a rendere orgogliosa l’Italia è stato un qualcosa di meraviglioso.
In questo momento il tennis femminile è un po ‘fermo, è il momento dei maschietti, quando giocavamo noi siamo state un quartetto importante per il tennis italiano abbiamo dato 10/12 anni di risultati importanti, tutti si chiedevano perché voi sì e gli uomini no? Io ho sempre risposto che è questione di cicli e poi sarebbe arrivato anche il momento dei maschi, ecco oggi è il momento dei maschi. Quello femminile si sta ricostruendo e riformando con la Cocciaretto la Paolini che stanno crescendo e hanno buonissime potenzialità per arrivare tra le prime 20-30 del mondo, serve però lavoro anche per ricostruire il movimento femminile alle loro spalle. Adesso ci godiamo questi tantissimi ragazzi che vanno benissimo, Sinner ci farà togliere tante soddisfazioni e i vecchietti come Fabio e Seppi, Berrettini è giovane ma già super affermato.
Mio marito ci ha provato tutto il lockdown a convincermi a tornare a giocare, se non ci è riuscito lui difficile ci possa riuscire qualcun altro (ride, ndr). Troppa fatica, sono concentrata sulla famiglia, essere mamma di due bimbi è già impegnativo, poi davvero solo il pensiero della fatica che servirebbe per tornare non ce la faccio proprio solo il pensiero e sono già stanca.
Noi siamo fortunati perché riusciranno ad essere giocati gli Internazionali di Roma mentre molti tornei sono stati cancellati e rimandati all’anno prossimo, già questo è qualcosa di importante sicuramente sarà un torneo diverso perché senza pubblico – e quello romano è molto caldo – sarà un’altra cosa, però ci sono grandi presenze: Nadal si allena già da qualche giorno sul Centrale. In questo momento bisogna godersi quello che si può nei limiti e nella sicurezza generale, veniamo fuori da un momento difficile per tutti quanti bisogna ricordarsi che ancora non è passato del tutto e bisogna fare dei sacrifici e questo è un sacrificio del tennis italiano che comunque secondo me è stato graziato a poter disputare un torneo così importante.
Fabio è tornato solo per provare, per testare come si sente e si è reso conto di avere un po’ di paura: alla prima partita sembrava corresse un poco sulle uova, ogni volta che si muoveva io pensavo ‘che dolore’! Ci vuole pazienza, tornare da un infortunio è difficile, le sensazioni sono diverse, le paure sono tante. Io gliel’ho detto prima che si operasse perché l’ho provato sulla mia pelle: credo lo vedremo in condizione buone l’anno prossimo, dubito che in questa stagione possa già ritrovarsi al 100%, questa stagione gli serve per riprendere il ritmo delle partite e la vita nei tornei, che dopo 6 mesi si perde un po’, gli fa bene essere tornato alla routine dei tornei che a lui sere per essere concentrato, se verrà qualcosa di buono ben venga ma in questo momento è importante sentirsi e capire come reagisce il corpo”.

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